Eccoci in questa calda giornata di fine luglio tornare con la nostra rubrica del venerdì: il Vocabolario del perfetto Social media strategist.
Oggi parliamo di una tra le più fastidiose realtà della comunicazione online, quella che nessuno di noi vorrebbe ai ricevere, cioè lo Spam.
Che cos’è lo spam?
Lo spamming, detto anche fare spam o spammare, è l’invio di messaggi indesiderati. Spam è proprio una comunicazione commerciale non desiderata dall’utente. Questa comunicazione avviene soprattutto tramite mail, ma anche tramite social media , forum e chat.
L’unica questione divertente che riguarda questo tema è da dove ha origine il termine. Il termine trae origine da uno sketch comico del Monty Python’s Flying Circus ambientato in un locale nel quale ogni pietanza proposta dalla cameriera era a base di Spam, cioè un tipo di carne in scatola diffuso all’epoca. Man mano che lo sketch avanza, l’insistenza della cameriera nel proporre piatti a base di Spam («uova e Spam, uova pancetta e Spam, salsicce e Spam» e così via) si contrappone alla riluttanza del cliente per questo alimento, il tutto in un crescendo di un coro inneggiante allo Spam da parte di alcuni Vichinghi seduti nel locale.
Alcune aziende, a torto, ritengono utili queste attività di promozione, senza comprendere che, in realtà queste infastidiscono l’utente, rendendo molto remota la possibilità che abbia successivamente a che fare con l’azienda in questione.
Rientrano nella categoria “spam”: messaggi privati a sfondo commerciale (Direct Message nei social network), tag su foto promozionali a cui l’utente non è interessato, mail pubblicitarie inviate senza il consenso esplicito del destinatario.
Una curiosità: si ritiene che il primo messaggio di spam inviato via email della storia sia stato inviato il 1 maggio 1978 dalla DEC per pubblicizzare un nuovo prodotto a tutti i destinatari ARPAnet della costa ovest degli Stati Uniti. Decisamente datato, non credete?