Si è svolta ieri a Barcellona il Mobile World Congress la più importante fiera al mondo sulla telefonia mobile: e proprio mentre il mondo scopriva i nuovissimi smartphone e tablet, Mark Zuckerberg, padre di Facebook, colui che pochi giorni fa ha acquistato Whatsapp per 19 miliardi di dollari, ha annunciato: «Il mio obiettivo è dare internet ai due terzi del mondo che ancora non lo usano e per fare questo ci sono tre pilastri sul quale costruire il prossimo futuro: l’accesso alla rete deve essere conveniente, l’acquisizione di dati dovrà essere ottimizzata, i servizi di base dovranno essere migliorati». Praticamente, più web e meno megabyte per tutti, e più telefonate (gratis).
45 minuti di discorso incentrato sulla volontà di connettere il mondo: «Quanto abbiamo raggiunto il primo miliardo di utenti ci siamo chiesti, cosa vogliamo fare ora? La risposta è stata: portare internet ai due terzi del pianeta che oggi non ne ha accesso». Ed ecco il risultato: Internet.org, che prevede la collaborazione, tra gli altri, di Ericsson, Nokia, Samsung. «La nostra missione è portare internet a queste popolazioni, non la tecnologia in sé, ma quello che abilita» ossia più informazione, accesso ad applicazioni e sapere (il CEO ha citato “Wikipedia”). Zuckerberg mira ad aumentare il numero di servizi internet (anche gratuiti, almeno inizialmente) in queste popolazioni. Considerando che in questa edizione del Mobile World Congress attori come Nokia e Firefox hanno annunciato modelli sotto i 100 euro, vuol dire che l’obiettivo dell’industria si è spostato verso i Paesi emergenti (Zuckerberg ha citato uno studio di Deloitte secondo cui con l’arrivo di internet la produttività di queste aree geografiche aumenterebbe del 25%, contribuendo al Pil con 2).
Certo, non dobbiamo trascurare il fatto che Facebook è una società quotata in Borsa, viene giudicata trimestre dopo trimestre e quindi più persone connette più guadagna. Ma non c’è da stupirsi se non tutti i protagonisti dell’industria vedono con favore un passaggio simile, ovvero internet per tutti, gratis o comunque a prezzi agevolati. Per esempio, Vittorio Colao, CEO di Vodafone, aveva detto al Financial Times poche settimane fa che Facebook gli aveva chiesto delle tariffe privilegiate in alcuni Paesi in via di sviluppo, e la risposta è stata una secco no. Gli operatori nel nuovo scenario rischiano di diventare sempre meno protagonisti con un problema di redditività e dunque di capacità di investimento nelle infrastrutture.
Proprio Colao era in prima fila ad ascoltare Zuckerberg: alla domanda su cosa ne pensasse dell’intervento la risposta è stata: «È meglio che non glielo dica».
Dall’altra parte, Zuckerberg dichiara di essere pronto a “perdere soldi su questo progetto ancora per un bel po’”. La sua è “una missione”. Come lo è stata inizialmente l’avventura che lo ha portato a Facebook: “Volevo collegare tutto il mondo”. Sappiamo com’è andata, anche e soprattutto per le sue tasche. Sarà così anche stavolta?