Secondo le rilevazioni dell’Istat, a gennaio 2018, rispetto allo stesso periodo del 2017, le vendite al dettaglio sia nella grande distribuzione sia nei piccoli negozi calano dell’1,2%, mentre il commercio elettronico registra un aumento del 2,4%.
Secondo l’Istat, gli indici sull’e-commerce hanno un peso sull’indice generale dell’1,9% e misurano l’andamento delle vendite online “effettuate da imprese o stabili organizzazioni residenti in Italia a controllo nazionale o estero, la cui attività economica prevalente o esclusiva è la vendita al dettaglio attraverso Internet”.
Si tratta di un indicatore sulle vendite nazionali delle imprese del settore commerciale residenti in Italia. Quindi, viene escluso dall’indice il caso in cui un consumatore, residente in Italia, acquista su un sito appartenente a un’impresa residente all’estero, mentre se un consumatore, residente o meno nel nostro Paese, acquista tramite Internet su un sito gestito da un’impresa residente in Italia, il dato viene registrato.
Confrontando i dati delle vendite del commercio tradizionale con quello online, l’Istat rileva una dinamica “decisamente più sostenuta” rispetto a quella dell’indice generale nell’arco dell’ultimo biennio (con la sola eccezione di aprile 2017).
Secondo Coldiretti, che ha rielaborato i dati Istat, la spesa media sul web degli italiani ha raggiunto i 595 euro a testa nell’ultimo anno: 2 italiani su 3 (67%) hanno “visitato” un negozio online mentre più della metà (53%) ha acquistato un prodotto o un servizio in rete.
Sempre secondo Coldiretti, tra i prodotti più acquistati dagli italiani ci sarebbero capi d’abbigliamento, prodotti di bellezza (circa 4,3 miliardi di dollari all’anno), ma anche vacanze e i viaggi (con 3,5 miliardi), giochi ed hobbies per 2,7 miliardi. Molto distanziato con un importo di 1,2 miliardi di dollari il settore del “food & personal care” che è comunque in aumento di un 15%, diventando l’incremento maggiore nell’arco dell’anno.