Con gli Oscar alle spalle, l’attenzione si può concentrare non solo sui film in sala, ma anche sulle strategie di marketing che li rendono irresistibili agli occhi del pubblico. Dietro ogni pellicola di successo c’è una campagna pubblicitaria studiata nei minimi dettagli, capace di trasformare personaggi e controversie in vere e proprie icone.
In questo articolo analizziamo alcuni casi emblematici che svelano i retroscena del marketing cinematografico, per capire come l’immagine di un film venga plasmata ben oltre le sue scene.
Wicked: Quando i personaggi non Scendono mai dal palcoscenico
Uno degli esempi più sorprendenti è l’adattamento cinematografico di Wicked.
Qui, il marketing ha saputo fare molto di più che promuovere una semplice trasposizione teatrale: i personaggi sembrano vivere oltre il film, mantenendo in vita il loro carisma anche fuori dal set. Le star protagoniste vengono spesso ritratte in interviste e sui social media in una veste che ricorda fortemente il personaggio da loro interpretato, creando una continuità narrativa che coinvolge il pubblico ben oltre la visione in sala.
Questa strategia, che fonde realtà e finzione, non solo accresce l’aspettativa nei confronti del film, ma rafforza anche il legame emotivo con gli spettatori.
The Substance: bellezza, controversia e Meta-narrativa
The Substance affronta un tema caldo: l’ossessione per la bellezza e la perfezione.
La scelta della protagonista, Demi Moore diventa un elemento di marketing a sé stante, ricordiamo che in passato ha fatto parlare di sé durante una sfilata per Fendi, in cui le immagini la mostravano con un aspetto “troppo ritoccato”, nonostante lei difendesse con fermezza la propria naturalità.
In questo caso, il passato controverso si trasforma in un punto di forza: l’immagine mediatica dell’attrice diventa parte integrante della narrazione del film, che interroga e gioca sul concetto stesso di perfezione.
È una mossa che non solo stimola la curiosità, ma invita il pubblico a riflettere sulla pressione dell’industria dell’intrattenimento e sugli standard estetici imposti dalla società.
Nosferatu: il richiamo dell’eredità e l’ad Hoc della promozione
Il remake di Nosferatu ha scelto una strada altrettanto intrigante: quella di sfruttare il fascino dell’iconico horror classico.
La campagna promozionale si è basata pesantemente su elementi visivi e tematici che richiamano l’atmosfera del film originale, giocando sulla nostalgia e sul mito consolidato nel tempo. La pubblicità, realizzata in maniera decisamente “ad hoc”, ha utilizzato teaser misteriosi e immagini fortemente evocative, capaci di far parlare di sé in modo spontaneo e virale.
Questa strategia, che punta tutto sull’eredità culturale e sull’immaginario collettivo, dimostra come il marketing possa trasformare un film in un vero e proprio evento, dove l’anticipazione e il mistero sono protagonisti assoluti.
Il Marketing che va oltre lo schermo
L’analisi di questi casi dimostra che il marketing cinematografico moderno è un’arte sofisticata, capace di trasformare ogni aspetto di un film in un elemento narrativo che coinvolge il pubblico. Dalle performance “in character” di Wicked, passando per l’uso strategico dell’immaginario classico in Nosferatu, emerge una tendenza chiara: il successo di un film non dipende solo dalla sua qualità artistica, ma anche da una campagna di marketing che sappia creare attesa, dialogo e, soprattutto, un legame emotivo con gli spettatori.