Tutti lo usiamo. Lo leggiamo, anche quando e dove non dovremmo. Lo controlliamo, alcuni in modo spasmodico.
I baffi blu di avvenuta lettura hanno scosso le coscienze più della legge sulle coppie di fatto: limite alla libertà per alcuni, verifica irrinunciabile per altri.
Il nostro mondo passa tutto attraverso lo smartphone e whatsApp ne è la sua finestra.
Non è strano quindi che ogni aggiornamento, anche se banale, faccia parecchio rumore.
Cosa fa di nuovo?
Poco dal punto di vista pratico, molto da quello estetico: grassetta, corsiveggia e sbarra.
Se fosse un normale sistema di scrittura lo farebbe già dalla sua versione beta, ma WhatsApp siamo noi e quindi attraverso queste nuove opzioni possiamo esprimere meglio le nostre emozioni. Quindi fa molto.
E come lo fa?
Con un sistema molto scomodo, che rallenta la scrittura invece di enfatizzarla.
Ma tant’è, tutti metteranno la parola fra asterischi per *boldare*, aggiungeranno underscores per _avere il corsivo_ e useranno la tilde (ma dov’è la tilde ?!?!) per ~sbarrare~.
Tutti forse no, perché questa opportunità viene data solo a chi possiede la versione 2.17.2
Di sicuro è che, se queste nuove opzioni diventeranno virali, impareremo tutti a sapere cos’è la tilde.
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