Un vero boom all’interno di un fenomeno in costante sviluppo. Stiamo parlando del contributo del fashion all’e-commerce nazionale. Negli ultimi 5 anni, infatti, il tasso di crescita medio annuo dell’abbigliamento online è stato di circa il 30%, il doppio rispetto a quello dell’e-commerce nel suo complesso (+15% circa). Nel 2016 si stima che l’abbigliamento varrà ben il 10% di tutte le vendite online in Italia. Dopo tutto, questo settore si piazza al secondo posto nella classifica degli e-commerce di prodotto, appena dopo l’elettronica.
Questi dati incoraggianti provengono dall’ultimo report dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, che ha analizzato anche i flussi verso l’estero: l’export di abbigliamento vale il 45% delle vendite e riguarda principalmente l’Europa, gli Stati Uniti, la Russia e, in misura minore, Cina, Giappone e America Latina.
Le ragioni di questo successo sono tante. Tra queste, senza dubbio ha un ruolo rilevante il fattore prezzo: gli utenti sono inclini all’acquisto se hanno la possibilità di risparmiare grazie a occasioni e promozioni dedicate (il 52% della domanda fa riferimento ad acquisti di prodotti scontati e a prezzo ridotto). Inoltre, ad attrarre gli utenti, c’è l’ampiezza dei cataloghi online, e la qualità dell’esperienza di acquisto, che deve essere alta a prescindere dal device utilizzato. Il fatto che ogni buon progetto di e-commerce non possa prescindere da un’attenzione massima alla mobile customer experience, trova conferma nel dato relativo a questo settore: nel 2016, gli acquisti via smartphone del fashion crescono del 26% e superano quota 350 milioni di euro, con il risultato che l’abbigliamento si conferma come uno dei comparti con la più alta penetrazione (19%) degli acquisti da smartphone sul totale della domanda e-commerce.
Insomma, per i brand di settore, a partire dai più piccoli che non hanno a disposizione budget enormi di comunicazione per la propria promozione e distribuzione, quello della vendita online rappresenta un mondo da esplorare sempre di più, per crescere e portare la qualità del made in Italy in tutto il mondo.
(Fonte: Osservatorio eCommerce B2c > ultima ricerca – E-pubblicazioni)