Le aziende puntano sul retargeting (o re-marketing)

Sicuramente il “retargeting” (da molti ribattezzato anche “re-marketing”) è uno dei mezzi più interessanti e potenti offerti dal web marketing: si tratta di continuare a stimolare l’utente che ha già visitato un determinato sito (senza però aver portato a buon fine una conversione) a ritornare per concludere l’azione desiderata. Gli si potrà in tal modo riproporre il prodotto ricercato attraverso siti esterni al proprio e sotto forma di spazi display esterni targetizzati e personalizzati. Il risultato? Un ottimo tasso di conversione, anche dovuto al fatto che l’utente conosce già il brand ed il prodotto pubblicizzato. In effetti, le statistiche accertano che il ROI (Return On Investment) derivante da questa strategia è molto più elevato rispetto a quello di altri tipi di campagna.

remarketing-retargeting-principio-di-funzionamento

Per eseguire tecnicamente l’operazione di retargeting occorre inserire il codice di tracciamento all’interno dei tag html delle pagine del sito: il video tutorial per imparare gli step da seguire per sfruttare il remarketing fornito da Google AdWords è visibile QUI, mentre quello fornito da Facebook QUI.

La situazione al giorno d’oggi? Da una ricerca effettuata da myThings emerge che ben il 70% delle aziende americane ed europee continuerà a dedicare una parte costante del proprio budget (o addirittura superiore a quella dell’anno precedente) al retargeting. Inoltre, mentre il 40% degli intervistati lo considera uno strumento efficace per incrementare la domanda di beni e servizi da parte dei clienti già acquisiti, il 35% lo ritiene uno strumento utile a guadagnare nuovi clienti: insomma, esiste una consapevolezza di base riguardo alla versatilità e all’utilità del retargeting, sebbene con usi e scopi differenti.

Inoltre il retargeting si sta diffondendo sempre di più anche sul fronte mobile: il 45% delle aziende di cui fanno parte gli intervistati lo proverà nei prossimi mesi, a differenza di quel 63% che utilizza già siti ottimizzati per il mobile e di quel 21% che ha già sperimentato campagne di mobile reargeting.

Ed i social network? Il social retargeting (su Facebook, attualmente il più usato a tal scopo, e su Twitter, sul mirino del 47% del campione il quale desidera avviare a breve una campagna tramite esso) è protagonista della fase di retargeting più specifico: in effetti gli utenti che visitano le pagine da mobile sono già loggate sui social e non è quindi necessario il rilascio di cookie.

Risulta dunque evidente come il retargeting consista in una risorsa molto potente per incrementare il numero di conversioni, ma non bisogna dimenticare l’importanza di tutto il lavoro di promozione che conduce gli utenti al sito web: in tal senso la campagna di retargeting rappresenta la conclusione di una completa strategia di marketing. Cosa sarebbe, infatti, il re-marketing senza il marketing?

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