In questo articolo esploreremo i segreti per strutturare al meglio i prompt, ossia le richieste che inviamo all’IA, per ottenere risultati straordinari.
Che si tratti di post sui social, articoli di blog, copy accattivanti, slogan o email, impareremo a dialogare con le macchine per ottenere il massimo dalla loro creatività.
Cos’è e Come Funziona l’Intelligenza Artificiale Generativa?
L’Intelligenza Artificiale Generativa è una tipologia di IA capace di creare nuovi contenuti basandosi su ciò che ha imparato da quelli esistenti: pensate ad un enorme cervellone elettronico che ha passato ore e ore a leggere libri, articoli, a guardare immagini, ascoltare musica, e così via. Questo processo di apprendimento è chiamato training, e serve a costruire un modello statistico che l’IA utilizza per prevedere e generare nuove risposte.
Le applicazioni sono infinite: dai testi scritti ai codici di programmazione, dalle immagini ai video, dalla musica ai giochi, e molto altro ancora.
Regole base per usare l’Intelligenza Artificiale Generativa:
Consapevolezza critica: ricorda sempre che anche l’IA può avere un margine d’errore, perciò non basta fare copia e incolla per ottenere un buon risultato.
Dobbiamo utilizzare questo strumento come un punto di partenza, ad esempio non sempre è affidabile nelle ricerche di dati, il che rende fondamentale verificare e rifinire gli output generati, utilizzando il proprio giudizio e competenze per migliorare la qualità e l’accuratezza del contenuto.
Esplorazione creativa: l’IA diventerà sempre più accessibile e facile da usare, ma anche la migliore delle macchinette fotografiche ha bisogno di un buon fotografo, perciò per mantenere l’unicità dei nostri contenuti è fondamentale lasciare che la nostra creatività, conoscenza, gusto estetico e idee facciano la differenza.
Evoluzione e adattamento: restiamo aggiornati sull’evoluzione di questo strumento, perché, proprio come un’azienda che oggi non usa i computer sarebbe considerata obsoleta, negli anni ’80 era impensabile prevedere quanto questi strumenti sarebbero diventati essenziali; allo stesso modo, l’IA potrebbe diventare parte integrante del nostro futuro, quindi conosciamola meglio e investiamo tempo e risorse, anche per le versioni premium dei software.
Modalità di conversazione con l’IA
Query di ricerca
Una delle modalità primarie di interazione, consente agli utenti di formulare domande dirette per ottenere informazioni specifiche, utile quando si cerca una risposta precisa o un dato specifico
Conversazioni in espansione
Si tratta di una serie di interazioni in cui l’utente inizia con una query generica e procede a restringere il campo o attraverso domande successive, o sfruttando direttamente l’IA per ottenere idee per formulare nuove domande più specifiche
Conversazioni precise
Interazione in cui l’utente ha un argomento specifico in mente e crea fin dall’inizio un prompt molto dettagliato e ben definito, con il contesto necessario e specifiche riguardanti il formato desiderato dell’output.
Guida Completa per scrivere un buon prompt per l’IA
Costruire un prompt efficace per l’intelligenza artificiale può essere più complicato di quello che si pensa e richiede una strategia ben definita.
Andiamo ad analizzare come migliorare i nostri prompt:
Consigli base:
Al livello base, il primo step da descrivere è il contesto, ovvero tutto ciò che riguarda il comportamento e la personalità che l’IA dovrà adottare per generare la risposta. Questi fattori sono cruciali per orientare il tono e lo stile dell’output.
Successivamente dovremo specificare il compito, cioè ciò che effettivamente vogliamo chiedere all’IA, può variare dalla risposta a una domanda specifica alla generazione di contenuti complessi come articoli o analisi dati, tutto questo aiuta a definire l’obiettivo dell’interazione.
Consigli intermedi:
A un livello più avanzato, può essere utile includere un’audience, ovvero specificare chi sarà il destinatario finale dell’output, questo aiuta ad adattare il livello di dettaglio e il linguaggio utilizzato.
Anche definire il formato dell’output è rilevante, potrebbe includere lunghezza, struttura, e l’inclusione di elementi come grafici o tabelle, assicura che l’IA generi un risultato che sia non solo informativo ma anche facilmente comprensibile per l’utente finale.
Consigli avanzati:
E se la vostra sete ti consigli su come scrivere il prompt perfetto non si è ancora placata, ecco una serie di tecniche per ottimizzare ulteriormente l’interazione con l’IA:
- Step-by-step: aiuta l’IA a generare un output per singoli passaggi, suddividendo il compito complesso in sequenze più semplici
- Few-shot learning: fornisci degli esempi di riferimento per far capire meglio all’IA cosa vuoi (o non vuoi) ottenere
- Chain-of-Thought Prompting: addestra l’intelligenza artificiale a seguire un determinato ragionamento ed evitare errori, mantenendo la coerenza del flusso logico. Serve a suddividere un argomento complesso in componenti gestibili e analizzarli in sequenza, un approccio sistematico che garantisce una comprensione approfondita di ciascun aspetto prima di passare al successivo, permettendo di costruire un’analisi completa
- Delimitatori e citazione delle fonti: ricorda che puoi utilizzare dei delimitatori come triple virgolette, tag XML o titoli di sezioni per indicare i diversi elementi che compongono il prompt, aiutando a delimitare le sezioni di testo da trattare in modo diverso; ma anche chiedere di citare la fonte per assicurarti che le informazioni contenute nell’output siano corrette